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Nutrizione - articoli scientifici : L’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali : nuovo studio scientifico
Inviato da societavegetariana il 29/1/2011 7:00:00 (2200 letture) Articoli dello stesso autore
Nutrizione - articoli scientifici

25/01/2011 - Fonti:
- Testi originali :
American Journal Clinical Nutrition (PDF) oppure
PubMed – U.S. National Library of Medicine – National Institutes of Health (PDF)
- Testo in italiano : Ivegan (PDF)

- Un secondo studio correlato fatto su pesci nutriti in modo vegetariano.

Una recente ricerca medico-scientifica condotta su oltre 19.000 persone, alla fine dell'anno scorso in Gran Bretagna (2010) e i cui risultati sono stati resi noti in un articolo apparso di recente sull'American Journal of Clinical Nutrition rileva che l’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali.
Questo dato è incidentalmente confermato da un altro studio fatto su pesci nutriti in modo vegetariano, di cui parleremo a fine di questo articolo.

Tornando allo studio apparso sull’ American Journal of Clinical Nutrition, si è visto che vegetariani e vegani provvederebbero autonomamente alle proprie necessità di acidi grassi essenziali omega-3 a lunga catena (presenti nel pesce) ricavandoli dagli acidi grassi omega-3 vegetali, quindi senza dover introdurre nella propria dieta la carne di pesce. Tali grassi sono importanti per il buon funzionamento dei meccanismi metabolici.

E' già noto da tempo come gli omega-3 si possano ricavare molto più facilmente da fonti vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce (che ne contiene decisamente meno di quanto si crede, poiché gli omega 3 diminuiscono a seconda il tipo di cottura), ma questo nuovo studio rende ancora più evidente come la fonte privilegiata di questi acidi grassi essenziali sia proprio quella vegetale.

Il Dr Welch e la sua equipe hanno analizzato dapprima 14.422 uomini e donne dai 39 ai 78 anni all'interno dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e successivamente hanno selezionato 4.902 soggetti nei quali erano stati misurati i livelli plasmatici dei PUFAs (polyunsantured fatty acids: acidi polinsaturi, cioè omega-3 e omega-6).

L'acido alfa-linolenico ALA (precursore degli acidi grassi omega-3 a lunga catena) una volta introdotto nel nostro organismo con l'alimentazione, viene metabolizzato e trasformato in EPA e DHA, entrambi votati a alle fondamentali funzioni organiche quali la formazione delle membrane cellulari, lo sviluppo e il funzionamento del cervello e del sistema nervoso periferico, la produzione di eicosanoidi che regolano la pressione arteriosa, la risposta immunitaria ed infiammatoria.

Lo studio ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all'80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati.

Ci sarebbe dunque - spiegano i ricercatori - una "efficienza di conversione" in acidi grassi omega-3 a lunga catena significativamente maggiore nei vegetariani/vegani rispetto a coloro che consumano pesce.


L'EPIC rappresenta il più vasto studio di popolazione condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA e, se questi risultati saranno supportati da ulteriori studi, cambieranno le raccomandazioni per la Salute pubblica.

Autori:
Ailsa A Welch, Subodha Shakya-Shrestha, Marleen AH Lentjes, Nicholas J Wareham, Kay-Tee Khaw, "Dietary intake and status of n-3 polyunsaturated fatty acids in a population of fish-eating and non-fish-eating meat-eaters, vegetarians, and vegans and the precursor-product ratio of alpha-linolenic acid to long-chain n-3 polyunsaturated fatty acids:
results from the EPIC-Norfolk cohort", American Journal of Clinical Nutrition November 2010, Volume 92, Number 5, Pages 1040-1051,
doi:10.3945/ajcn.2010.29457

- Un secondo studio correlato ( sito di Pagine Mediche ) fatto su pesci nutrititi in modo vegetariano.

Casualmente, i risultati del primo studio su citato (L’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali) sono clamorosamente confermati confrontandoli con un altro studio ( purtroppo cruento ), sostenuto dai ricercatori del progetto europeo 'Aquamax'.
I ricercatori si proponevano di studiare i benefici nutrizionali dei pesci allevati in modo vegetariano, cioè con una dieta che sostituisce alcuni degli ingredienti marini con verdure.
Sessantadue donne incinte hanno consumato due volte a settimana il salmone nutrito con vegetali; un gruppo di controllo di 62 donne incinte ha consumato la stessa quantità di pesce come avrebbero fatto normalmente, cioè come una piccola parte della propria dieta generale.
Nel gruppo che ha mangiato i filetti di salmone di prova, i livelli di omega-3 erano elevati sia nella madre che nel bambino anche se questi salmoni di prova avevano ricevuto meno omega-3 attraverso il mangime che si basava principalmente su ingredienti vegetali. La carne del salmone conteneva lo stesso un'eccellente fonte dei salutari acidi grassi.

Perché sono utili gli omega 3 :
La recente letteratura scientifica riporta ormai numerosi studi che dimostrano l'importanza degli omega tre in quanto:
* Abbassano il colesterolo totale e aumentano il colesterolo "buono" HDL
* Riducono trigliceridi anche del 40%
* Abbassano pressione arteriosa
* Migliorano memoria, la concentrazione e l'apprendimento
* Sono essenziali perché pelle rimanga sana e vitale, e ne contrastano l'invecchiamento
* Ostacolano la formazione di trombi
* Diminuiscono il rischio d'infarto
* Abbassano il rischio per alcuni tipi di cancro
* Diminuiscono i sintomi dell'angina e delle palpitazioni cardiache
* Sono essenziali nella gestazione
* Riducono il rischio di degenerazione maculare dei tuoi occhi
* Migliorano l'umore e le forme di depressione
* Rinforzano il sistema immunitario
* Migliorano i sintomi, dell'Alzheimer, del morbo di Crohn, del Lupus, della schizofrenia, dei disturbi bipolari, della sindrome pre-mestruale e delle mestruazioni dolorose

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