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Rassegna di notizie (Good News - Bad News)  : Febbre suina: Per evitare nuove e più devastanti epidemie future forse l'unica soluzione è diventare tutti vegetariani
Inviato da societavegetariana il 4/5/2009 12:30:00 (1234 letture) Articoli dello stesso autore

29/04/2009 - Fonte: CORRIERE DELLA SERA.it (o in PDF)

«Per evitare nuove e più devastanti epidemie future forse l'unica soluzione è diventare tutti vegetariani». Dice cosi Robert Gallo, lo scienziato di origine italo-americana che nell'83 scoprì il virus Hiv con il francese Luc Montagnier, in un intervista al Corriere Della Sera. «La trasmissione di virus dagli animali all'uomo è iniziata quando quest'ultimo cominciò a cacciare e addomesticare le sue prede», spiega Gallo, oggi direttore dell'Institute of Human Virology dell'Università del Maryland, dove insegna microbiologia e immunologia. «Non a caso i nativi americani, che non possedevano animali domestici né usarono cavalli prima dell'arrivo degli europei, erano estranei alle malattie infettive». Quant'è grave questo virus? «Nessuno purtroppo è ancora in grado di dirlo...

Quì il resto dell'intervista:

Cinque anni fa uno scienziato americano profetizzò una terribile pandemia mondiale per l'aviaria: si sbagliò, così come sbaglia chi oggi predice una nuova catastrofe». Il pericolo è stato dunque esagerato?
«Non dico questo perché la febbre suina potrebbe mutare geneticamente e diventare ben più grave. Ma oggi questa è solo un'ipotesi, ed è altrettanto verosimile che l'emergenza presto si sgonfi del tutto».
Che cosa succederebbe nel primo caso?
«Mutando, il virus potrebbe diventare ben più infettivo con un effetto patogeno assai superiore. È il rischio di tutti i virus che entrano nel corpo umano attraverso le vie respiratorie, prendendo immediatamente di mira il tessuto di un organo vitale. Con conseguenze potenzialmente letali».
Che rischio corre l'Italia?
«Oggi come oggi, il panico collettivo è ingiustificato in Italia così come in America. Nel mondo esistono emergenze mediche ben più gravi, dall'Aids all'epatite C e dalla tubercolosi resistente ai farmaci alla malaria». Esiste un parallelo tra febbre suina e aviaria? «Nel senso che sono entrambe trasmesse dall'animale all'uomo e poi da uomo a uomo. E minacciano soprattutto i giovani, visto che la gravità della malattia è relazionata all'eccessiva risposta di un sistema immunitario sano. Ma l'aviaria continua a rappresentare una minaccia ben più grave per il tipo di genoma contenuto nel virus, in grado di scatenare una pandemia davvero letale. L'aviaria purtroppo non è stata ancora contenuta e potrebbe tornare a riesplodere con danni devastanti». La febbre suina è sempre curabile? «Non direi. Certo, esistono alcuni farmaci efficaci, ma non abbiamo la garanzia che tutti i malati possano essere curati in tempo. Soltanto l'evoluzione del virus ci dirà quale strategia — medicinali o vaccino — adottare qualora la febbre suina dovesse mutare entro l'inverno, intensificandosi».
Come si possono prevenire nuovi virus?
«Lo spiego nel mio libro A caccia di virus (Rizzoli): creando nel mondo industrializzato un network di almeno una dozzina di centri d'eccellenza, specializzati come il mio istituto nello studio di virus nuovi, vecchi e futuri. Nell'era della globalizzazione, dobbiamo globalizzare anche la lotta contro i virus».
E se la pandemia esplodesse nel Terzo mondo?
«Tali centri avrebbero l'obbligo di collaborare con le nazioni in via di sviluppo per creare una rete di controllo globale. Se un nuovo focolaio esplodesse in Indonesia, ad esempio, essi interverrebbero in loco e subito. Il problema, oggi, è che molti Paesi non posseggono neppure i più rudimentali strumenti di monitoraggio».
In caso di pandemia, funziona meglio la sanità pubblica all'europea o quella privata all'americana?
«Le ricordo che i Centers for Disease Control di Atlanta, e i National Institutes of Health di Washington sono enti governativi. È sbagliato stereotipare l'America. A Baltimora, dove io vivo, i contribuenti pagano non solo l'assistenza medica dei poveri, ma anche le loro cure anti-Aids».

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